REPORT 1° WORKSHOP SULLA PRODUZIONE SPERIMENTALE DEL GUAYULE IN SICILIA

17 Ottobre 2017

L’aula magna G.P. Ballatore del Dipartimento DISAAF dell’Università degli Studi di Palermo, ha ospitato il 1° Workshop sulla coltivazione sperimentale del Guayule nella mattinata del 11 ottobre scorso.
La prova sperimentale in corso, viene condotta nei campi di proprietà dell’Ente di Sviluppo Agricolo di Barcellona P.G. (ME), Capo d'Orlando (ME) e Cammarata (AG), contrada Sparacia.
La sperimentazione sul Guayule nasce con la formazione di un partenariato tra Regione Siciliana, Ente Sviluppo Agricolo (E.S.A.) e ENI-Versalis, per l'interesse che la coltura può rappresentare ai fini del rilancio delle aree industriali in crisi e nella riconversione "green" degli impianti, in quanto il Guayule, previo adeguato trattamento, produce gomma naturale a basso tenore proteico ma anche resine terpeniche.
Eni-Versalis ha affidato al DISAAF dell’Università di Palermo una consulenza scientifica per lo studio sull’adattabilità agronomica all’ambiente siciliano di questa pianta, originaria di climi semidesertici del Messico settentrionale e del Sud-Ovest degli Stati Uniti.
Il CREA di Bagheria, che ha fornito il materiale vegetativo per impiantare i campi sperimentali, sta conducendo uno studio sulla produzione delle piantine e la loro rapida moltiplicazione.
Gli interventi dei tecnici ENI-Versalis, dr. Galeotti e Ricci hanno chiarito il protocollo sperimentale ed informato di quanto è programmato con la realizzazione della istituenda piattaforma tecnologica del Guayule; tale piattaforma consentirà l’estrazione, la separazione e lo sfruttamento delle parti verdi e legnose della pianta per le successive fasi di trasformazione in lattice, resina, gomma, zuccheri ed oli essenziali.
Il dr. Felice Capraro dell'ESA, ha condotto i lavori della giornata e nel suo intervento ha evidenziato alcune criticità ed aspetti positivi della coltivazione nei campi dell’ESA.
Il Prof. Mauro Sarno (DISAAF) ha illustrato i dati fenologici rilevati presso l'azienda Sparacia in questo primo anno di osservazione riferendo inoltre che, contrariamente a quanto riportato in letteratura, il Guayule si adatta bene anche su terreno compatto ed argilloso.
Il Prof. Carmelo Dazzi ed il Prof. Pietro Columba, entrambi DISAAF, hanno tracciato nei loro interventi la fattibilità di un inserimento della coltura negli ordinamenti aziendali delle imprese agricole siciliane, producendo a tal fine un primo screening di una potenziale vocazionalità pedologico - ambientale.
Il dr. Giancarlo Fascella del CREA di Bagheria, ha parlato delle tecniche usate per la rapida moltiplicazione del germoplasma di Guayule fornito per gli impianti nei campi ESA.
Durante il Workshop è intervenuto l’assessore regionale all’Agricoltura On. Antonello Cracolici il quale ha evidenziato che la produzione di Guayule in Sicilia può aprire nuove prospettive per il comparto agricolo e per la riconversione ‘green’ di quello che fu il polo petrolchimico di Gela.
Le conclusioni della giornata sono state affidate al Prof. Girolamo Cirrincione, pro Rettore alla Ricerca dell'Università degli Studi di Palermo, che ha messo in risalto la necessità di testare il Guayule negli ambienti estremi delle aree interne, quelli che presentano terreni compatti, a salinità elevata e vengono coltivati in asciutto, al fine di offrire un’alternativa ai seminativi, oggi sempre più in crisi di redditività.
Al dibattito che è seguito, è intervenuto il sindaco di Gela, Ing. Domenico Messinese, che ha lodato l'iniziativa sperimentale per le refluenze positive per l’area di Gela ma anche per le aree rurali viciniore.

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